Gli Italiani e la Bibbia nella prima età moderna

Leggere, interpretare, riscrivere

Auteur(s): E. Ardissino, É. Boillet

Date de parution: 21 Mai 2019

ISBN: 978-2-503-58406-5

Lien vers l'éditeur: 
Brepols Publishers

Résumé: 

Textes réunis par Élise Boillet (CESR) et Erminia Ardissino (Université de Turin)

L’Italia ha prodotto prestissimo, seconda solo alla Germania, la stampa della Bibbia in volgare con ben due diverse edizioni nel 1471. Il testo sacro, che era già molto noto in forma manoscritta, si è così diffuso ampiamente pure tra i laici, anche attraverso riscritture devozionali, erudite e letterarie. Spesso lo accompagnavano immagini, che erano già interpretazioni, o veniva adattato per essere usato nella liturgia, per l’istruzione dei fanciulli, per la preghiera o l’orientamento morale, per essere letto ad alta voce o in privato, per essere rappresentato. Anche quando i volgarizzamenti delle Sacre Scritture vennero proibiti dalla Chiesa Cattolica, i testi biblici continuarono a essere letti nelle forme consentite o clandestine, rielaborati in forme letterarie o devozionali di grande successo, che ebbero a volte molte edizioni e un largo mercato editoriale. La Bibbia è entrata così nelle case degli Italiani e veniva tenuta presente non solo per la pietà, ma anche per le normative sociali, professionali e ovviamente etiche. La raccolta di saggi studia sotto tre prospettive (circolazione del testo, lettura e interpretazione, riscritture letterarie) il modo con cui in Italia il mondo laico ha fruito del libro sacro nella prima età moderna, dall’avvio della stampa a metà del Seicento. Permette perciò di conoscere come gli Italiani si sono rapportati con la Bibbia da una prospettiva non solo cattolica, illuminando sugli atteggiamenti che stanno alla radice del modo con cui oggi si relazionano con il testo sacro